La vita di Papa Giovanni XXIII: il Santo della speranza e della pace

San Giovanni XXIII, un ponte di pace dal cuore di Sotto il Monte

Papa Giovanni XXIII, nato Angelo Giuseppe Roncalli il 25 novembre 1881 a Sotto il Monte, in provincia di Bergamo, è stato una figura centrale nella storia del XX secolo. Conosciuto come il "Papa buono", la sua vita ha segnato profondamente la Chiesa Cattolica e il mondo, grazie alla sua umanità e al coraggio di convocare il Concilio Vaticano II, che ha inaugurato un’epoca di rinnovamento e apertura.

Il legame tra San Giovanni XXIII e il suo paese natale, Sotto il Monte, rimase saldo per tutta la vita, facendo di questa piccola località bergamasca una meta di pellegrinaggio per milioni di fedeli. Ripercorriamo le tappe fondamentali della vita di questo grande pontefice.

L'infanzia e la famiglia a Sotto il Monte

Angelo Giuseppe Roncalli nacque in una famiglia di contadini. Figlio di Giovanni Battista Roncalli e Marianna Mazzola, era il quarto di tredici figli. Nonostante le umili origini, la sua famiglia trasmise ad Angelo una forte fede cattolica e un grande amore per il lavoro e la comunità. Il prozio Zaverio, uomo di profonda religiosità, fu per lui una guida spirituale, insegnandogli i valori della preghiera e del servizio al prossimo. Questi valori rimasero con lui durante tutta la sua vita, ispirandolo a servire la Chiesa con dedizione e umiltà.

Angelo Giuseppe Roncalli bambino

Gli anni di formazione e la strada verso il sacerdozio

Fin dai primi anni di scuola a Carvico, Angelo si distinse per il suo impegno negli studi e per la sua profonda fede. Dopo aver ricevuto la Cresima e la Prima Comunione, i suoi genitori decisero di sostenere la sua vocazione sacerdotale, mandandolo al Collegio Vescovile di Celana. Nonostante le difficoltà iniziali e la distanza dalla famiglia, Angelo continuò con determinazione il suo cammino verso il sacerdozio, e nel 1892 entrò al Seminario di Bergamo grazie all'aiuto del parroco e del conte Giovanni Morlani.

Angelo Giuseppe Roncalli Sacerdote

Durante gli anni al Seminario di Bergamo, Angelo Roncalli si distinse non solo per il suo impegno nello studio, ma anche per la sua profondità spirituale. Nel 1900, grazie a una borsa di studio, si trasferì a Roma per studiare all'Apollinare, dove completò la sua formazione teologica. Il 10 agosto 1904 fu ordinato sacerdote, realizzando così il suo sogno di dedicare la vita al servizio della Chiesa.

Al servizio della Chiesa a Bergamo

Dopo l'ordinazione, Angelo Roncalli tornò a Bergamo, dove fu scelto come segretario personale del vescovo Giacomo Maria Radini Tedeschi. Questo periodo fu decisivo per la sua formazione pastorale. A fianco di Radini Tedeschi, Angelo entrò in contatto con le sfide sociali e religiose del suo tempo, sviluppando una visione di Chiesa orientata al servizio dei più poveri e all’impegno per la giustizia sociale. L’esperienza a Bergamo lo portò a confrontarsi con il movimento cattolico laicale, il rinnovamento liturgico e la necessità di un’azione più attiva della Chiesa nel mondo.

Papa Giovanni XXIII Sacerdote

Durante questi anni, Roncalli insegnò al Seminario di Bergamo, fondò il periodico “La Vita Diocesana” e fu attivo nella Chiesa locale, guadagnandosi la stima e l’affetto della comunità. Anche durante la Prima Guerra Mondiale, in cui prestò servizio come cappellano militare, continuò a lavorare instancabilmente per aiutare i fedeli e sostenere i valori della pace.

Diplomatico al servizio della Santa Sede

Nel 1925, Papa Pio XI lo inviò come delegato apostolico in Bulgaria, dove trascorse dieci anni affrontando le sfide di una nazione divisa tra cristiani cattolici e ortodossi. La sua missione diplomatica proseguì in Turchia e Grecia, paesi attraversati da tensioni politiche e religiose. In questi anni, Roncalli dimostrò grandi doti di mediazione, promuovendo il dialogo ecumenico con le Chiese ortodosse e cercando di migliorare le relazioni tra le comunità religiose locali.

Angelo Giuseppe Roncalli Diplomatico

Il suo spirito di carità emerse chiaramente durante la Seconda Guerra Mondiale, quando si adoperò per aiutare i profughi, compresi gli ebrei in fuga dai regimi totalitari. La sua umanità e il suo impegno per la pace furono riconosciuti da tutto il mondo cattolico e oltre.

Patriarca di Venezia e l’ascesa al pontificato

Nel 1953, Papa Pio XII lo nominò patriarca di Venezia e, pochi anni dopo, il 28 ottobre 1958, venne eletto Papa con il nome di Giovanni XXIII. Sebbene molti lo vedessero come un Papa di transizione, il suo pontificato fu segnato da eventi epocali. Il suo spirito pastorale, la vicinanza al popolo e la sua capacità di dialogare con il mondo esterno lo resero uno dei papi più amati della storia. Fin dai primi giorni, Giovanni XXIII mise in pratica la sua visione di una Chiesa aperta e misericordiosa, visitando ospedali, carceri e parrocchie, instaurando un nuovo rapporto tra il papato e il mondo.

Angelo Giuseppe Roncalli Patriarca Venezia

Il Concilio Vaticano II: un’epoca di rinnovamento

Il contributo più significativo di Papa Giovanni XXIII fu senza dubbio la convocazione del Concilio Vaticano II, il 25 gennaio 1959. Questo concilio rappresentò un momento di straordinario rinnovamento per la Chiesa Cattolica, introducendo cambiamenti che avrebbero modernizzato la liturgia e avvicinato la Chiesa ai problemi del mondo contemporaneo. Il suo discorso di apertura, l’11 ottobre 1962, indicava chiaramente che il Concilio non era volto a definire nuove dottrine, ma a riesporre la fede in termini più comprensibili per il mondo moderno, mettendo al centro il dialogo e la misericordia.

Papa Giovanni XXIII Concilio

La canonizzazione e il legame eterno con Sotto il Monte

Il 3 giugno 1963, Papa Giovanni XXIII morì, lasciando un’impronta indelebile nella storia della Chiesa e dell'umanità. La sua canonizzazione, avvenuta il 27 aprile 2014 da parte di Papa Francesco, lo ha reso un punto di riferimento per milioni di fedeli in tutto il mondo. La sua figura resta simbolo di pace, dialogo e umiltà.

Papa Giovanni XXIII ritorno a Sotto il Monte

Nel maggio 2018, il corpo di San Giovanni XXIII tornò simbolicamente a Sotto il Monte, dove migliaia di pellegrini lo accolsero con commozione e devozione, ricordando l’amore che questo Santo ha sempre nutrito per la sua terra natale. Sotto il Monte, da quel giorno, non è solo un luogo di nascita, ma un luogo di pace e pellegrinaggio, dove fedeli da tutto il mondo possono riscoprire il messaggio di speranza e fede del Papa buono.

Encicliche

Immensa l'eredità lasciata da San Giovanni XXIII, un'eredità che va ben oltre la sua figura di Papa buono. Le sue encicliche, in particolare, rappresentano un faro per la Chiesa Cattolica e per il mondo intero. Attraverso questi documenti, Giovanni XXIII ha affrontato questioni di grande importanza sociale, politica e spirituale, invitando alla pace, alla giustizia e al dialogo. Le sue parole continuano a risuonare, offrendo una guida per i fedeli e i leader del mondo contemporaneo, in un'epoca di grandi cambiamenti e sfide globali.
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