Giovanni XXIII è stato uno dei più grandi amici del popolo ebraico

In questa Giornata della Memoria vogliamo rinnovare l’impegno del nostro Santuario nel coltivare la memoria di San Giovanni XXIII

«Giovanni XXIII è stato uno dei più grandi amici del popolo ebraico»

Con queste parole Baruch Tenembaum, fondatore della Fondazione Internazionale Raoul Wallenberg, nel 2013 aveva voluto rendere onore a Giovanni XXIII ricordando il suo impegno nel salvare molti ebrei dall’olocausto: «Negli anni '40, quando era delegato apostolico del Vaticano a Istanbul, il Cardinale Roncalli non si è risparmiato per salvare il maggior numero possibile di ebrei dallo sterminio nazista. Fece azioni straordinarie per il tempo e il contesto in cui viveva per aiutare gli ebrei, allora perseguitati. Tra queste ricordiamo l'emissione di "certificati di immigrazione" in Palestina tramite il corriere diplomatico del Vaticano. Intervenne anche apertamente a favore degli ebrei slovacchi e bulgari».

Articolo del pubblicato sul Jerusalem Post, prestiosa testata quotidiana israeliana di lingua inglese.

In questa Giornata della Memoria, vogliamo rinnovare l’impegno del nostro Santuario nel coltivare la memoria di San Giovanni XXIII, riconosciuto anche dalla senatrice a vita Liliana Segre con una lettera inviata nel 2020:

La vostra comunità giustamente coltiva la memoria dell’illustre concittadino Giovanni XXIII, una delle grandi figure del ‘900, uomo della fede, della pace, della convivenza e dell’integrazione. Di conseguenza del dialogo fra i popoli, le culture e le religioni. |…|

La comunità civile di Sotto il Monte ha mostrato in questi anni di aver colto il messaggio migliore lasciato da Papa Roncalli. Ne è la prova il vostro Giardino della Pace: le stesse traversine del Binario 21 della stazione di Milano, a voi donate dal Memoriale della Shoah, perfettamente integrano un certo tipo di discorso su orrori, ma anche speranze del secolo scorso.

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