“Essere testimoni di speranza: portare luce e infondere coraggio”. Primo incontro de I Venerdì della Speranza.

Catechesi di don Giuseppe Sovernigo: “Il cammino personale della speranza: desiderio e incontro” nella Chiesa Giubilare di Sotto il Monte

Venerdì 10 gennaio 2025, presso il Santuario San Giovanni XXIII, Chiesa Giubilare, ha avuto luogo il primo appuntamento del percorso spirituale I Venerdì della Speranza. La catechesi inaugurale, guidata da don Giuseppe Sovernigo, psicoterapeuta ed esperto di problematiche giovanili e familiari, ha offerto una profonda riflessione sul valore della speranza, delineandone i fondamenti, i meccanismi e gli ostacoli.

La speranza radicata nella fede

Don Giuseppe ha introdotto la serata con un’immagine potente: la speranza come un cammino illuminato dalla fede. Nel Vangelo, ha spiegato, troviamo numerosi esempi di persone che, mosse dalla speranza, cercano Gesù per ottenere guarigione, perdono e salvezza. Storie come quelle di Bartimeo, Zaccheo e della donna emorroissa testimoniano che la speranza cristiana non è un’illusione, ma un’attesa certa, fondata sull’incontro con Cristo.

“La speranza”, ha detto don Giuseppe, “nasce dalla consapevolezza che Cristo ha già vinto il mondo.” Questa certezza, che si radica nella fede, non elimina le difficoltà, ma dona forza e coraggio per affrontarle, permettendo di guardare al futuro con fiducia e serenità.

Il desiderio: motore della speranza

Un tema centrale della catechesi è stato il desiderio, definito come il motore che alimenta la speranza. “Sperare significa desiderare un bene che ancora non possediamo, ma che possiamo intravedere,” ha sottolineato don Giuseppe. Tuttavia, ha aggiunto, il desiderio deve essere autentico e profondo, non ridotto a semplici capricci o bisogni superficiali.

La speranza cristiana si nutre di un desiderio orientato al bene, che spinge ad agire e a costruire, nonostante le difficoltà. “Non basta desiderare: è necessario trasformare quel desiderio in azione concreta, affrontando con coraggio le sfide della vita e confidando nell’aiuto di Dio.”

La speranza come cammino

Don Giuseppe ha sottolineato che la speranza non è un’idea astratta, ma un cammino concreto. Per essere autentica, la speranza deve avere una direzione chiara, un obiettivo che dia senso al nostro vivere quotidiano. La speranza ci spinge a cercare risposte e soluzioni, trasformando le difficoltà in occasioni di crescita personale e spirituale.

Ostacoli alla speranza: riconoscerli e superarli

Uno degli aspetti più significativi della catechesi è stata l’analisi degli ostacoli che oggi rendono difficile coltivare la speranza. Don Giuseppe ha evidenziato come vizi capitali quali l’inerzia, l’indifferenza e la superficialità possano minare la nostra capacità di sperare. “La speranza,” ha affermato, “richiede impegno e coraggio. Non possiamo arrenderci di fronte alle difficoltà, ma dobbiamo affrontarle con determinazione e fede.”

Ha anche sottolineato l’importanza di una speranza ben radicata, capace di resistere agli urti della vita e alle delusioni. “Non è la speranza che viene meno, ma spesso siamo noi a non coltivarla con la giusta profondità e autenticità.”

Il ruolo della comunità e della preghiera

La speranza cristiana, ha ricordato don Giuseppe, non è mai un cammino solitario. Essa si alimenta nella comunità, nella Parola di Dio e nella preghiera. “La comunità cristiana è il luogo dove la speranza trova il suo respiro. È nel confronto con gli altri e nella condivisione della fede che possiamo ritrovare la forza di sperare anche nei momenti più difficili.”

La preghiera, infine, è stata presentata come l’ancora che mantiene viva la speranza. “Pregare significa mantenere aperto il dialogo con Dio, affidare a Lui le nostre speranze e i nostri timori, confidando che Egli è sempre al nostro fianco.”

“Essere testimoni di speranza: portare luce e infondere coraggio”. Primo incontro de I Venerdì della Speranza. 1 - Santuario Papa Giovanni XXIII

Un invito a vivere la speranza

Don Giuseppe ha concluso la catechesi con un appello forte e incisivo: vivere la speranza come scelta concreta e quotidiana. Ha sottolineato come la speranza non sia semplicemente un atteggiamento mentale, ma una forza viva e attiva che trasforma le nostre vite. “La speranza ci spinge a non rassegnarci mai di fronte alle difficoltà, ma a riconoscere che ogni crisi può diventare un’opportunità di crescita,” ha affermato.

Vivere la speranza significa saper guardare oltre le apparenze e non lasciarsi schiacciare dal peso delle preoccupazioni quotidiane. È un invito ad affidarsi con fiducia a Dio, riconoscendo che la sua presenza ci accompagna sempre, anche nei momenti più bui. “La speranza ci educa alla pazienza e alla perseveranza,” ha aggiunto don Giuseppe, “perché ci insegna che le risposte di Dio arrivano sempre al momento giusto, anche quando sembrano tardare.”

Inoltre, la speranza non riguarda solo la nostra dimensione personale, ma ha un forte valore comunitario. “Essere testimoni di speranza,” ha spiegato don Giuseppe, “significa portare luce nelle vite degli altri, sostenere chi è scoraggiato, infondere coraggio a chi è tentato di arrendersi.” Questo richiede di diventare strumenti di speranza nelle nostre famiglie, nei luoghi di lavoro, nelle comunità in cui viviamo, promuovendo relazioni di fiducia, solidarietà e riconciliazione.

Infine, ha esortato a tradurre la speranza in gesti concreti: parole di conforto, azioni di servizio, impegni a favore della giustizia e della pace. “Non si può sperare solo per sé stessi,” ha detto, “ma bisogna condividere la speranza con chi è nella prova, perché solo così essa diventa una forza che trasforma il mondo.”

Vivere la speranza, quindi, è un cammino che richiede fede, coraggio e impegno, ma che, se vissuto pienamente, porta frutti di pace e gioia, rendendo la nostra vita un riflesso dell’amore e della misericordia di Dio.

Clicca qui per rivedere il video della serata:

Prossimi appuntamenti

L’ampia partecipazione alla prima serata ha confermato quanto il tema della speranza sia sentito e necessario. Il percorso proseguirà venerdì 14 febbraio 2025, con padre Luciano Manicardi, che affronterà il tema “La responsabilità della speranza”. L’appuntamento è alle ore 21:00 presso il Santuario San Giovanni XXIII.

Vi invitiamo a unirvi a noi per proseguire insieme questo cammino di ascolto, riflessione e rinnovamento spirituale.

linkcrosschevron-downarrow-right