«Papa Giovanni, maestro del camminare insieme»

Celebrazione solenne con il Cardinale Mario Grech nel 62° anniversario della nascita al cielo di San Giovanni XXIII

C’era un’atmosfera intensa, martedì 3 giugno, nella chiesa parrocchiale di Sotto il Monte. Un’atmosfera fatta di volti, di silenzi, di memoria e di fede. Un clima raccolto, attraversato da quell’amore che non si spegne: quello per San Giovanni XXIII, il Papa della bontà, il figlio più amato di questa terra.

Nel giorno in cui ricorreva il 62° anniversario della sua nascita al cielo, il Santuario ha accolto con gioia e gratitudine il Cardinale Mario Grech, Segretario Generale della Segreteria Generale del Sinodo, venuto a presiedere una solenne Celebrazione Eucaristica insieme a numerosi sacerdoti e a una comunità attenta, partecipe, profondamente unita nel ricordo.

Sotto il cielo terso di giugno, i fedeli sono arrivati in silenzio, con rispetto, ma anche con il cuore colmo di ricordi.

Attorno all’altare, accanto al Cardinale, il nostro rettore, monsignor Claudio Dolcini, il Vescovo emerito di Lodi, monsignor Giuseppe Merisi, e numerosi sacerdoti, tra cui il parroco di Concesio, monsignor Fabio Peli, terra natale di Papa Paolo VI. Nei banchi, volti di ogni età e provenienza: autorità civili, rappresentanti di oltre cinquanta Comuni bergamaschi, esponenti della Provincia, della Fondazione Papa Giovanni XXIII, delle associazioni del territorio e tanti fedeli, venuti per dire semplicemente, ma con tutto il cuore: “grazie”.

«Il volto della Chiesa oggi non sarebbe lo stesso senza il ministero di Papa Giovanni»

Nell’omelia, il Cardinale Grech ha proposto una riflessione profonda sul significato dell’essere pastori nella Chiesa di oggi, leggendo in filigrana la testimonianza viva di Giovanni XXIII. «Il volto della Chiesa – ha affermato – non sarebbe quello che conosciamo oggi senza i doni che il Signore ha elargito attraverso il suo ministero».

Ha parlato del cammino sinodale come di un frutto maturo della visione conciliare del Papa Buono, e ha ricordato l’immagine che Roncalli amava usare per la Chiesa: “la vecchia fontana del villaggio”, da cui tutti possono attingere. «Una Chiesa che disseta, che accompagna, che non giudica ma accoglie, è la Chiesa di cui oggi abbiamo bisogno. Un’umanità assetata di pace, di relazioni vere, di fiducia, non può trovare porte chiuse».

Il Cardinale ha quindi indicato i tratti del pastore evangelico: colui che raduna e non divide, che cerca chi è lontano, che sa nutrire e custodire. Un profilo che in Giovanni XXIII ha trovato piena espressione. «La sua vita è stata una lettura vivente del Vangelo. Il suo stile, semplice e profetico, continua a indicarci la via».

«Papa Giovanni, maestro del camminare insieme» 1 - Santuario Papa Giovanni XXIII

Una Chiesa in cammino: memoria e profezia

Al termine della celebrazione, l’assemblea si è spostata in processione verso il Giardino della Pace, dove è stata recitata la Supplica davanti alla statua di Papa Giovanni, accanto alla Lampada della Pace, benedetta da Papa Francesco nel 2023. Un gesto corale e silenzioso, che ha rinnovato il legame tra la comunità e la memoria del suo Santo, non come ricordo statico, ma come forza generativa per il presente e il futuro della Chiesa.

L’eredità del Papa della bontà continua a parlare

Quella del 3 giugno non è stata soltanto una celebrazione. È stata una chiamata all’unità, alla corresponsabilità, alla speranza. Una pagina viva del cammino della Chiesa che si scrive, ancora una volta, a partire da Sotto il Monte.
Nel sorriso di Giovanni XXIII, nei suoi gesti di umanità, nella sua fede concreta e luminosa, il mondo continua a riconoscere una sorgente di pace e di bene.

E come ha ricordato il Cardinale Grech, il suo esempio non appartiene solo al passato: è una traccia aperta nel presente, un invito rivolto a ciascuno di noi a “camminare insieme”, nella Chiesa e nel mondo, con fiducia, coraggio e mitezza.

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