«Signore, io non ti lascio, io non mollo!»

L’11 ottobre la Chiesa festeggia San Giovanni XXIII. Così ha voluto Papa Francesco iscrivendolo nell’Albo dei santi del Calendario romano dopo la canonizzazione del 27 aprile 2014.

Il Papa buono, il Papa del discorso alla luna, il Papa della carezza ai bambini. Soprattutto il Papa del Concilio, visto che la data scelta per la sua memoria liturgica richiama l’apertura del Concilio Vaticano II: l’11 ottobre 1962. E la sera di quel giorno, affacciandosi dalla finestra del suo studio, pronunciò le parole che hanno commosso intere generazioni di persone, non solo cristiani: «Tornando a casa troverete i bambini. Date una carezza ai vostri bambini e dite: questa è la carezza del Papa. Troverete qualche lacrima da asciugare, dite una parola buona: il Papa è con noi, specialmente nell’ora della tristezza e dell’amarezza». Era il celebre ‘Discorso della luna’ che Roncalli pronunciò a braccio davanti ad una folla arrivata in piazza San Pietro.

Per celebrare la Solennità di San Giovanni XXIII, il Santuario di Sotto il Monte ha pensato ad una serie di iniziative per la settimana Giovannea che culmineranno domenica 11 ottobre, alle ore 16:00, con una Santa Messa presieduta dal Vescovo di Bergamo, mons. Francesco Beschi. Al termine dell’eucarestia il Vescovo pronuncerà, ancora una volta, le accorate parole della Supplica a Papa Giovanni ricordando soprattutto chi soffre per la perdita di una persona cara o per gli strascichi sociali, economici e clinici della pandemia.

In preghiera il Santuario ricorderà il 17 marzo scorso quando, in piena pandemia, il Vescovo Francesco proprio a Sotto il Monte fece una “accorata supplica” a Papa Giovanni, per Bergamo e l’Italia intera. Mons. Beschi ricordava l’urgenza e la capacità dei bergamaschi di stare in ginocchio per pregare e rivolgere a Dio un accorato grido di aiuto e di farlo attraverso il santo più amato – non solo da Bergamo ma da gran parte del mondo: Papa Giovanni. Nelle parole dense di fede che spiegavano quel gesto solenne in un momento eccezionale ed unico, il Vescovo usò questa bellissima espressione: “Signore, io non ti lascio, io non mollo!”. Si legge in filigrana la tentazione per tutti, nel momento della prova, dell’indebolimento e della perdita della fede, a cui fa da contrappunto questa professione di fede, forse la più bella e la più eloquente che si potesse manifestare in quel momento. Come a dire: “Può accadere di tutto, posso perdere tutto, rinunciare a tutto, ma non a te Signore: no, Signore, a te proprio non rinuncio!”.

Girando per i paesi della bergamasca non è raro leggere, qua e là, appesa ad una ringhiera o penzolante da un balcone – qualcuno se l’è persino impressa sulla maglietta – un’espressione del dialetto: “Mola mìa!”. Non è ardua la traduzione: “Non mollare!”, ovvero, non abbandonare la sfida, non rinunciare a combattere, non arrenderti. Questa sintetica espressione è stata in questi difficili mesi per Bergamo – e lo è ancora – il grido che vicendevolmente ha sostenuto e ha incitato alla resistenza i più provati dalla malattia, dalla crisi economica, dalla solitudine, dalla morte. Anche il resto della Penisola ha imparato questa espressione, che la pandemia ha diffuso fuori dai confini di Bergamo e ha quasi trasformato in un’icona verbale della forza tutta bergamasca di combattere la minaccia del virus e di reagire alle sue conseguenze negative. Anche l’Atalanta, varcando incredibilmente le Alpi per giocare contro altre prestigiose formazioni europee, ha portato con sé questo grido, diventato l’incitamento anche durante la strabiliante cavalcata fino ai quarti di finale; e, dunque anche l’Europa ha scoperto queste parole che interpretano bene il nostro spirito di tenere duro fino alla fine: “Mola mìa!”.

«Signore, io non ti lascio, io non mollo!» 1 - Santuario Papa Giovanni XXIII

Sabato 10 ottobre, con il concerto Spirit organizzato dall’Associazione “Cinema e Arte”, sarà occasione per ricordare tutte le persone che ci hanno lasciato durante questa pandemia. La voce del Soprano Silvia Lorenzi sarà accompagnata al Pianoforte dal Maestro Stefano Gatti.

Il Concerto inizierà alle ore 20:45 nel Teatro Giovanni XXIII: l’ingresso è gratuito con prenotazione obbligatoria presso la Casa del Pellegrino, chiamando lo 035 4360046 o mandando una mail a info@papagiovannisottoilmonte.org

Le iniziative, per via dei protocolli sanitari, quest’anno saranno inevitabilmente contenute. Maggiori informazioni saranno consultabili sulla pagina Facebook del Santuario.

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