Al Cardinale Pierbattista Pizzaballa il premio Paolo VI Civiltà dell’amore

«Come Montini non smettiamo di chiedere la pace»

Nell’ambito della venticinquesima Settimana Montiniana, anche Monsignor Claudio Dolcini, rettore del nostro Santuario, ha partecipato alla cerimonia di consegna del Premio Paolo VI Civiltà dell'Amore a Sua Beatitudine il Cardinale Pierbattista Pizzaballa, O.F.M., Patriarca di Gerusalemme dei Latini.

Il Cardinale è giunto all’Istituto Paolo VI di Concesio nel pomeriggio di sabato 21 settembre, visitando l’archivio del Centro Studi, che custodisce, tra le altre cose, migliaia di lettere della corrispondenza giovanile di Montini. Successivamente, ha visitato la casa natale del Santo e la collezione d'arte.

Il discorso del Cardinale Pizzaballa su Paolo VI e la pace

Nel suo discorso, il porporato bergamasco ha ricordato il pellegrinaggio di Paolo VI in Terra Santa, dove il Papa incontrò le ferite lasciate dalla storia, ma anche l’abbraccio caloroso della popolazione. «Il vescovo di Roma tornava a Gerusalemme, da dove era partito duemila anni fa. |...| Ha raccolto l’abbraccio forte e potente di tutta la popolazione, che lo accolse con una gioia e un entusiasmo incredibili, mostrando ai suoi pastori la volontà di non restare prigioniera della difficile storia di questa Terra, ma di andare oltre».

Nel corso del suo pellegrinaggio, Paolo VI invocò la pace con queste parole: «La nostra visita è spirituale, un umile pellegrinaggio ai luoghi sacri resi santi dalla nascita, dalla vita, dalla passione e morte di Gesù Cristo e dalla sua gloriosa Risurrezione e Ascensione. In ciascuno di questi venerabili santuari, pregheremo per quella pace che Gesù ha lasciato ai suoi discepoli, quella pace che il mondo non può dare, ma che viene dall'adempimento del suo comandamento: amarci gli uni gli altri come Egli ci ha amato».

La situazione in Terra Santa e l'impegno per la pace

Riguardo alla difficile situazione in Terra Santa, il Cardinale Pizzaballa ha affermato che parlare oggi di amicizia tra israeliani e palestinesi è più che utopico: «È irreale, ciò non significa che non si debba continuare a lavorare perché la pace si realizzi, anche se oggi la pace appare qualcosa di assurdo. Ma non è impossibile. Prima però serve un urgente stop al conflitto. Purtroppo, nessuna delle due parti in causa attualmente vuole la pace, questa è la realtà».

Pizzaballa ha poi fatto riferimento a un appunto di Papa Montini, in cui emerge che la decisione di visitare la Terra Santa fu presa il 21 settembre 1963, lo stesso giorno in cui, sessantun anni dopo, il Cardinale Pizzaballa ha ricevuto il premio.

«Paolo VI era certamente un abile diplomatico, cresciuto alla scuola di Pio XII, ma oggi la diplomazia non è più in grado di incidere come un tempo. Oggi tutto viene subito strumentalizzato, ed è chiaro che anche i nemici, Israele e Hamas, si parlano, ma le loro parole finiscono immediatamente in rete, complicando tutto. |...| Montini è stato sicuramente profetico. Dobbiamo tornare alle sue parole, come fa spesso anche Papa Francesco, per trovare indicazioni che ci aiutino a orientarci nella confusione attuale».

La speranza per la pace

Ricevendo il premio dalle mani del parroco Monsignor Fabio Peli e del sindaco Agostino Damiolini, il Cardinale Pizzaballa ha concluso: «In Terra Santa stiamo vivendo una lunga notte, ma fortunatamente sappiamo che anche le notti più buie finiscono. La speranza è figlia della fede, per questo siamo fiduciosi. Come Chiesa, non ci stancheremo mai di lavorare con chi desidera la pace. Ci vorrà sicuramente ancora tempo, molto tempo, ma la pace arriverà».

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