Il conclave del 1958 venne convocato a seguito della morte del papa Pio XII, avvenuta a Castel Gandolfo il 9 ottobre dello stesso anno. Si svolse alla Cappella Sistina dal 25 al 28 ottobre e, dopo undici scrutini, elesse papa il cardinale Angelo Giuseppe Roncalli, patriarca di Venezia, che assunse il nome di Giovanni XXIII.

Dieci minuti dopo il grande annuncio, il Colle San Giovanni era già tutto punteggiato di falò. Decine e decine di altri falò divampavano nella pianura vicina. Dopo quella sera, Sotto il Monte non fu più la stessa.

65 anni dopo, sabato 28 ottobre 2023 alle ore 18:45, su quello stesso colle il falò si accenderà ancora. È previsto un momento di preghiera prima dell'accensione e, a seguire, gli Alpini offriranno un piccolo rinfresco ai presenti.

Un falò a San Giovanni per commemorare l'anniversario dell'elezione di Papa Giovanni XXIII 1 - Santuario Papa Giovanni XXIII


Per celebrare insieme questo importante anniversario, alle ore 20:45 avremo il piacere di ospitare in Santuario don Marco Pozza che condurrà una meditazione incentrata su: la figura di Papa Giovanni XXIII, la Chiesa come ne esce rinnovata dal Concilio Vaticano II e Maria.
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Dall'Angelus di Papa Francesco di domenica 22 ottobre 2023:
«Ancora una volta il mio pensiero va a quanto sta accadendo in Israele e in Palestina. Sono molto preoccupato, addolorato, prego e sono vicino a tutti coloro che soffrono, agli ostaggi, ai feriti, alle vittime e ai loro familiari. Penso alla grave situazione umanitaria a Gaza e mi addolora che anche l’ospedale anglicano e la parrocchia greco-ortodossa siano stati colpiti nei giorni scorsi. Rinnovo il mio appello affinché si aprano degli spazi, si continuino a far arrivare gli aiuti umanitari e si liberino gli ostaggi. La guerra, ogni guerra che c’è nel mondo – penso anche alla martoriata Ucraina – è una sconfitta. La guerra sempre è una sconfitta, è una distruzione della fraternità umana. Fratelli, fermatevi! Fermatevi!»

Il Santuario di Sotto il Monte invita tutti i devoti di San Giovanni XXIII, a preseguire nella preghiera per la pace:

Preghiera per la pace di Papa Giovanni XXIII

Principe della pace, Gesù Risorto,
guarda benigno all’umanità intera.
Essa da Te solo aspetta l’aiuto e il conforto alle sue ferite.

Come nei giorni del Tuo passaggio terreno,
Tu sempre prediligi i piccoli, gli umili, i doloranti;
sempre vai a cercare i peccatori.
Fa’ che tutti Ti invochino e Ti trovino,
per avere in Te la via, la verità, la vita.

Conservaci la Tua pace,
o Agnello immolato per la nostra salvezza:
Agnello di Dio, che togli i peccati del mondo, dona a noi la pace!

Allontana dal cuore degli uomini
ciò che può mettere in pericolo la pace,
e confermali nella verità, nella giustizia, nell’amore dei fratelli.

Illumina i reggitori dei popoli, affinché,
accanto alle giuste sollecitudini per il benessere dei loro fratelli,
garantiscano e difendano il grande tesoro della pace;

accendi le volontà di tutti a superare le barriere che dividono,
a rinsaldare i vincoli della mutua carità,
a essere pronti a comprendere,
a compatire, a perdonare,
affinché nel Tuo nome le genti si uniscano,
e trionfi nei cuori, nelle famiglie, nel mondo la pace, la Tua pace.
Amen.

Lunedì 23 ottobre 2023

ore 20:30, Teatro Giovanni XXIII di Sotto il Monte.
Conduce l'incontro la giornalista Angela Iantosca.

Ingresso gratuito con prenotazione obbligatoria. Per info e prenotazioni: 377 1151844 (Tina) oppure 347 9471563 (Stefania).

Prodotto da OTB Foundation e Comunità di San Patrignano.

Martedì 24 ottobre 2023

ore 8:30, Teatro Giovanni XXIII di Sotto il Monte.
Conduce l'incontro la giornalista Angela Iantosca.

Attività ideata della Comunità di San Patrignano nell'ambito del progetto WeCare 4.0 finanziato dal Dipartimento per le Politiche Antidroga della Presidenza del Consiglio dei Ministri.

Spettacolo teatrale di Maria Filippini, tratto dall’omonima opera di don Primo Mazzolari con testi di San Paolo VI e San Giovanni XXIII. Progetto e Regia di Giuseppe Pasotti, produzione GVaf.

Bergamo e Brescia unite nei due Papi Santi.
Parole che ricordano la Pace e chiamano ciascuno al rinnovamento e alla coerenza evangelica.
Parole scritte più di sessant’anni fa, che portano con sé una forza sempre attuale e rappresentano guida e stimolo per l’impegno e la responsabilità.

Per prenotazioni e informazioni
Mail info.prismaluce@gmail.com
WhatsApp 349 47 90 407

Don Primo Mazzolari scrisse quest’opera pochi mesi prima della sua morte e noi la possiamo considerare il suo testamento spirituale di pace e responsabilità. Ed è per l’appunto il tema della lotta per la conquista della pace il cuore di questo evento/spettacolo.

Al grido del Parroco di Bozzolo fanno eco le parole di Giovanni XXIII e di Paolo VI, come una sola voce con timbri diversi, come differenti erano le loro personalità, il modo di rivolgersi agli uomini e di sviscerare il tema urgente della conquista di una pace universale: più concettuale e intellettuale Paolo VI, più vicino alla sfera emotiva e più simile a don Mazzolari, Giovanni XXIII.

Tutte e tre queste Grandi Anime della Cristianità, avendo vissuto e patito entrambe le guerre mondiali, deprecandone gli orrori, hanno esortato, inascoltati, i potenti della terra, gli uomini di buona volontà e l’umanità intera a “fare la guerra alla guerra” e a combattere per la pace.

Noi ci impegniamo per la pace. La pace è la nostra ostinazione, dice don Primo
La pace si regge sul disarmo dei cuori, ci insegna Giovanni XXIII
L’umanità deve porre fine alla guerra o la guerra porrà fine all’umanità, ammonisce Paolo VI.

Le parole di don Mazzolari e dei due Papi, alternandosi nel testo, si completano, si amplificano e risuonano rinvigorite in un’atmosfera resa ancor più emozionante dalle musiche, dalle danze, dalla scenografia, dai costumi e dagli effetti speciali. Tutto concorre a far penetrare nell’animo dello spettatore la convinzione di doversi impegnare per un mondo di pace.

Con forza e passionalità, autore e regista/attore trascinano il pubblico in un vortice di sensazioni, suggestioni e pensieri del tutto attuali, come la responsabilità di ogni singolo cristiano, il superamento di ogni forma di ingiustizia e l’impegno ad un rinnovamento universale di pace e amore.

Giuseppe Pasotti è regista e attore di spettacoli tratti dalle maggiori opere mazzolariane, (“Diario di una primavera”, “Nostro Fratello Giuda”, “La più bella avventura”).

“Tu non uccidere” è la sua ultima intensa performance.

Martedì 17 ottobre, sarà Giornata nazionale di digiuno, preghiera e astinenza per la pace e la riconciliazione. Il nostro Santuario di Sotto il Monte aderisce alla proposta della presidenza della Conferenza episcopale italiana, che ha scelto la data in comunione con il patriarca latino di Gerusalemme, il cardinale Pierbattista Pizzaballa, che a nome di tutti gli Ordinari ha chiesto alle comunità locali di incontrarsi «nella preghiera corale, per consegnare a Dio Padre la nostra sete di pace, di giustizia e di riconciliazione».

Questo il testo della lettera ricevuta dal Cardinal Pizzaballa:

Fratelli e sorelle carissimi, che il Signore davvero ci doni la sua pace!
Il dolore e lo sgomento per quanto sta accadendo sono grandi. Ancora una volta ci ritroviamo nel mezzo di una crisi politica e militare. Siamo stati improvvisamente catapultati in un mare di violenza inaudita.  L’odio, che purtroppo già sperimentiamo da troppo tempo, aumenterà ancora di più, e la spirale di violenza che ne consegue e creerà altra distruzione. Tutto sembra parlare di morte.

Ma in questo momento di dolore e sgomento, non vogliamo restare inermi. E non possiamo lasciare che la morte e i suoi pungiglioni (1Cor 15,55) siano la sola parola da udire.
Per questo sentiamo il bisogno di pregare, di rivolgere il nostro cuore a Dio Padre. Solo così potremo attingere la forza e la serenità di vivere questo tempo, rivolgendoci a Lui, nella preghiera di intercessione, di implorazione, e anche di grido.

Partecipiamo all’appello del Cardinale che la scorsa settimana ha ricevuto dalla città di Bergamo la cittadinanza onoraria “Papa Giovanni XXIII”, organizzando per martedì 17 ottobre diversi momenti di preghiera:

🟡 dalle 10:30 alle 12:00 | dalle 15:00 alle 16:00 | dalle 16:30 alle 18:00
Esposizione del Santissimo per l’Adorazione Eucaristica

🟡 ore 17:00
Momento di preghiera per tutti i bambini e le bambine

🟡 ore 20:30
Adorazione Eucaristica guidata. Al termine dell’Adorazione verrà consegnata a tutti una luce per la pace, da portare a casa per la preghiera personale per la pace.

Proprio dal Giardino della Pace, dove il nostro Vescovo Francesco ha benedetto la Lampada della Pace nella festa di San Giovanni XXIII, ci impegnamo a continuare a pregare e a darci da fare per la riconciliazione fraterna, come ha fatto Angelo Giuseppe Roncalli lungo tutta la sua vita. Come lui vogliamo essere uomini e donne di pace, costruttori e costruttrici di fraternità, di dialogo, di legami e di relazioni.

Il 17 ottobre Giornata di digiuno e preghiera per la pace e la riconciliazione 5 - Santuario Papa Giovanni XXIII

Scrivo queste poche righe nel pieno della drammatica escalation di violenza scatenata dai terribili attacchi palestinesi a Israele e dalla immediata risposta di fuoco dell’esercito della stella di David. Rimango attonito, come voi, nel vedere quanto è successo e nel temere una pericolosa deriva che, non è difficile, potrebbe estendersi anche fuori dai confini di Israele e Palestina e innescare un incendio di attacchi terroristici in tutto il mondo facendolo ripiombare nel clima di terrore di alcuni anni fa. Alle immagini di scontri e vittime si aggiungono anche quelle degli ostaggi, rastrellati tra i civili senza distinzione di sesso, di età, di salute, a volte barbaramente esibiti per fomentare e alimentare odio e azioni rabbiose e crudeli.

Che cosa possiamo fare noi? Che cosa dobbiamo fare noi? Certo, innanzitutto avere la mente e il cuore in sintonia con il Medio Oriente, informandoci su questa situazione in stallo da più di settant’anni; sì, la vita di ciascuno di noi va avanti, ma non possiamo ignorare ciò che accade, e non solo nei territori della cosiddetta “Terra Santa”, ma in Ucraina e in diverse altre parti del mondo. Non sono un esperto, ma sono convinto che questo conflitto abbia – in mezzo a tante cause – almeno tra i motivi del suo protrarsi anche l’indifferenza del “mondo occidentale”, o, perlomeno, il peso di un suo giudizio e di un suo impegno molto superficiali. Dunque, innanzitutto, informiamoci, seguiamo, senza prese di giudizio affrettate e senza lasciarci condizionare dalle prese di posizione di un partito o dell’altro; e poi preghiamo, preghiamo, ma facciamolo sul serio. Diamo spazio, nelle nostre chiese, nelle nostre case, alla preghiera per la pace: per chiedere la pace e per crescere in una cultura di pace, per diventare noi stessi sempre più uomini e donne di pace. Non per declinare un impegno più fattivo per la pace, ma per imparare ancor meglio a essere uomini di pace, perché, se non preghiamo per la pace, credo sia ancor più difficile poi mettere in atto gesti di pace, di riconciliazione, di perdono, di dialogo. Mi pare che pregare per la pace sia, se non il primo, comunque un buon passo per crescere nella beatitudine evangelica degli operatori di pace. Dunque, carissimi amici, diamoci da fare, nella consapevolezza che essere devoti del “Papa buono” implica imitarlo nelle virtù, tra cui quella della mitezza che si esprime nella preghiera umile e fiduciosa per il fratello, anche per il fratello che appelliamo talvolta col nome di “nemico” o di “avversario”. Per me, che sono il parroco di Sotto il Monte, e per la mia gente, quella di pregare per la pace è un’eredità che sentiamo venire direttamente dal nostro illustre e santo cittadino. Questo santuario ha come vocazione la pace, lo vediamo anche nei titoli: “Cappella della pace”, “Giardino della pace”, e da oggi “Lampada della pace”; esprimiamola allora nella preghiera costante, per continuare l’opera di pace di San Giovanni XXIII, uomo della pace.

Nel Giardino della pace, lungo il cammino che gli fa da perimetro, ci sono incise sei brevi espressioni di San Giovanni XXIII; una di queste richiama l’impegno di ciascuno alla pace. È una lettera scritta da Parigi, dove svolgeva il suo compito di nunzio, all’allora suo parroco di Sotto il Monte, in seguito alle elezioni politiche:

Il nostro spirito non è quello del mondo: la nostra forza non è la violenza di cui gli illusi amano vantarsi: ma la violenza della perfetta carità che dimentica, che perdona, che attira.

Ci sia da monito nelle nostre relazioni, nel nostro parlare, nel nostro stile. E preghiamo, preghiamo tanto, affinché ci sia dato il grande, immenso dono della pace.

Buona festa di San Giovanni XXIII e buon cammino.
Don Claudio

Avranno inizio venerdì 6 ottobre le celebrazioni che ci accompagneranno nella settimana della memoria liturgica del santo Pontefice: l'11 ottobre la Chiesa festeggia san Giovanni XXIII. Il Papa della bontà, il Papa del discorso alla luna, il Papa della carezza ai bambini. Soprattutto il Papa del Concilio, visto che la data scelta per la sua memoria liturgica richiama l'apertura del Concilio Vaticano II del 1962.

Mercoledì 11 ottobre 2023 alle ore 20:30 il nostro Vescovo di Bergamo, mons. Francesco Beschi, presiederà la Solenne Celebrazione nel Santuario di Sotto il Monte. Al termine della Messa, dopo aver pronunciato le accorate parole della Supplica ai piedi della statua di Papa Giovanni, il Vescovo inaugurerà la Lampada della Pace, una luce che rimarrà sempre accesa, ventiquattrore su ventiquattro, per permettere a tutti i pellegrini in visita a Sotto il Monte di intensificare la preghiera e l'impegno per la pace, vocazione principale del nostro Santuario.

La stessa lampada è stata benedetta lo scorso 3 giugno da Papa Francesco, in occasione dell’udienza privata con gli oltre 1100 pellegrini di Bergamo e Brescia accorsi nella Basilica di San Pietro per celebrare il 60° anniversario della morte di Giovanni XXIII e dell’elezione di Paolo VI. Una luce che, come ricordato dallo stesso Francesco, vuole ricordare quanto l’impegno della Pacem in Terris, l’ultima enciclica firmata da Papa Roncalli l’11 aprile 1963, sia profondamente attuale:

“Mi sembra opportuno richiamare in questo contesto quanto San Giovanni XXIII afferma in essa sul valore di una pace fondata sulla giustizia, sull’amore, sulla verità, sulla libertà, fondata sul rispetto della dignità delle persone e dei popoli (cfr nn. 18-19). Anche questi sono valori che certo ha imparato e conosciuto prima di tutto nelle campagne della bergamasca”.

Il Santuario ha deciso di rispondere così ai numerosi appelli che Francesco ha elevato per la promozione e la diffusione della cultura della pace e, come ha voluto sottolineare mons. Claudio Dolcini, rettore e parroco di Sotto il Monte “da questo giardino - che è un monito per la pace nel mondo - ci impegniamo dunque a continuare a pregare e a darci da fare per la riconciliazione fraterna come ha fatto Angelo Giuseppe Roncalli lungo tutta la sua vita. Come lui vogliamo essere uomini e donne di pace, costruttori e costruttrici di fraternità, di dialogo, di legami e di relazioni. Una lampada che arde e risplende: quest’espressione evangelica (Gv 5,35) che descrive Giovanni Battista, il primo testimone di Cristo, sintetizza al meglio la parabola umana e cristiana del nostro Papa che proprio da quel Giovanni, patrono della sua parrocchia natia, prese il nome.”

Programma Settimana Giovannea 2023

🟡 venerdì 6 ottobre, ore 20:30
Teatro Giovanni XXIII
ORCHESTRA SINFONICA DEL COLLEGIUM MUSICUM BONN
direzione: Rebekka Zastrow
solista: Jeeyoung Choi
Ingresso gratuito, fino ad esaurimento posti

🟡 Domenica 8 ottobre
ore 7:00 da Sotto il Monte
SULLE ORME DI PAPA GIOVANNI
Un sentiero tra fede, natura e storia
Evento ludico motorio a passo libero organizzato dal gruppo Carvico Skyrunnig

🟡 Martedì 10 ottobre, ore 20:30
Santuario San Giovanni XXIII
ADORAZIONE EUCARISTICA

🔴 Mercoledì 11 ottobre
FESTA DI SAN GIOVANNI XXIII

8:00 - 9:00 - 10:00 - 16:00
MESSE IN SANTUARIO
Durante la giornata i sacerdoti saranno a disposizione per le confessioni in Santuario

20:30 SOLENNE CELEBRAZIONE e SUPPLICA A SAN GIOVANNI XXIII presieduta da mons. Francesco Beschi, Vescovo di Bergamo. Al termine, accensione della Luce della pace benedetta da Papa Francesco in occasione del 60° anniversario della morte di San Giovanni XXIII

🟡 Domenica 15 ottobre, ore 16:00
Santuario San Giovanni XXIII
MESSA DEL PELLEGRINO presieduta da mons. Massimiliano Palinuro, vicario apostolico di Istanbul e amministratore apostolico di Costantinopoli


Giovanni: «Una lampada che arde e risplende». Settimana Giovannea 2023 7 - Santuario Papa Giovanni XXIII

Anche quest'anno il Santuario di Sotto il Monte intende celebrare la Solennità di San Giovanni XXIII con una serie di iniziative che culmineranno mercoledì 11 ottobre, 61° anniversario dell’apertura del Concilio Vaticano II.

La Settimana Giovannea avrà inizio venerdì 6 ottobre, con un concerto dell'Orchestra sinfonica del Collegium Musicum Bonn che si terrà alle 20:45 nel Teatro Giovanni XXIII.

direzione: Rebekka Zastrow
solista: Jeeyoung Choi

L'evento sarà ad ingresso gratuito, fino ad esaurimento posti.

Venerdì 6 ottobre in programma il concerto dell'Orchestra sinfonica del Collegium Musicum Bonn 8 - Santuario Papa Giovanni XXIII

Jeeyoung Choi - Solista

Jeeyoung Choi ha iniziato a suonare il violino all'età di quattro anni in Corea del Sud. Ha debuttato come violinista nel 1998 con la Poland National Philharmonic Orchestra e ha vinto numerosi premi in vari concorsi in Corea del Sud.

Ha studiato per diversi semestri al Pre-College con il Prof. Nam yun Kim presso la Korea National University of Art, all'Università Mozarteum di Salisburgo con il Prof. Harald Herzl, nonché alla Hochschule für Musik und Tanz Köln (Bachelor e Master) nella classe della Prof.ssa Susanna Yoko Henkel e alla Musikhochschule Mainz (Konzertexamen) nella classe di Liviu Casleanu.

Ha partecipato a numerosi progetti di musica da camera, è stata anche membro dell'orchestra della Junge Deutsche Philharmonie, ha lavorato presso il Teatro e l'Orchestra di Heidelberg come tirocinante e presso i Bergische Symphoniker come sostituto primo strumento dei secondi violini.

Si esibisce anche come solista, ad esempio con la Philharmonie Südwestfalen. Attualmente lavora come 1° violino tutti con i Bergische Symphoniker.

Rebekka Zastrow - Direttrice

Dopo aver superato con successo il primo esame di stato per l'insegnamento al ginnasio per le materie musica e matematica, Rebekka Zastrow studia attualmente direzione d'orchestra con il Prof. Alexander Rumpf presso la Hochschule für Musik und Tanz di Colonia.
Dopo aver completato la sua formazione di tutor musicale, ha diretto i suoi primi cori all'età di 16 anni e successivamente ha studiato direzione corale con il Prof. Robert Göstl, il Prof. Reiner Schuhenn e il Prof. Erik Sohn, tra gli altri. Altri suoi insegnanti sono stati Michael Reif e Eberhard Metternich. Nella direzione d'orchestra, è stata inizialmente istruita da Michael Barth e Andreas Winnen, e successivamente da Stephan Wehr e Arne Willimczik. Durante gli studi al Conservatorio di Milano, in Italia, ha ricevuto lezioni di direzione d'orchestra dal M° Vittorio Parisi, dal M° Pietro Mianiti e dal M° Sandro Satanassi.

Parallelamente agli studi, ha potuto accumulare una conoscenza versatile del repertorio orchestrale grazie al lavoro con ensemble professionali (tra cui la Philharmonie Südwestfalen, i Bergische Symphoniker, laVerdi Orchestra Sinfonica di Milano, …), al lavoro regolare con orchestre amatoriali e alla direzione di progetti orchestrali nazionali nel corso di molti anni. La sua padronanza di vari strumenti orchestrali le consente un approccio versatile nel lavoro con le orchestre.

Dall'ottobre 2022 dirige l'orchestra del Collegium Musicum Bonn e ha dato il via all'anno del 70° anniversario dell'orchestra con concerti nel gennaio 2023.

L'orchestra

L'orchestra del Collegium musicum Bonn offre a tutti gli studenti della Rheinische Friedrich-Wilhelms-Universität Bonn e agli amici amanti della musica l'opportunità di dedicarsi intensamente alla musica sinfonica nel tempo libero.
Ogni semestre lavoriamo su opere di varie epoche, che presentiamo a un vasto pubblico nei nostri concerti di fine semestre.

Le prove settimanali e i weekend di prova, che si svolgono fino a due volte a semestre, arricchiscono le esperienze non solo musicali ma anche comunitarie dei membri.
Negli ultimi semestri, l'orchestra ha eseguito, tra l'altro, Scheherazade op. 35 di Rimsky-Korsakov, la Settima Sinfonia in re minore di Dvorak e il Concerto per fagotto in fa maggiore di Weber. Sebbene il repertorio sia di stampo romantico, l'orchestra ha suonato di recente anche brani più nuovi ed esotici, come la Seconda Sinfonia di Kurt Weill e il Concert Campetre di Poulenc.
In collaborazione con il coro del Collegium musicum di Bonn, eseguiamo anche opere di oratorio. Il nostro progetto comune più recente si è concluso nel concerto finale del semestre invernale 2017/18 con la Messa n. 6 in mi bemolle maggiore di Franz Schubert.

Il Collegium musicum Bonn è stato fondato nel 1953 dal Prof. Dr. Emil Platen. La storia dell'orchestra è segnata da numerose esibizioni in patria e all'estero, tra cui in Corea del Sud, a Cipro, a Il Cairo e a Londra. Nel semestre estivo del 2019, l'orchestra si è recata a Montepulciano in Italia per una settimana di concerti.

Santuario di Sotto il Monte Giovanni XXIII, mercoledì 20 settembre 2023

SANTA MESSA DEI VESCOVI DI LOMBARDIA.
OMELIA DELL'ARCIVESCOVO DI MILANO MONS. MARIO DELPINI.

Abita sulla terra l’uomo imperfetto, l’umanità incompiuta. Abita la terra e cerca il paradiso, abita la fragilità e cerca la potenza, abita la miseria e cerca la ricchezza, abita la solitudine e cerca l’amore.

L’umanità incompiuta, l’uomo imperfetto è talora un infelice: si deprime considerando la sua condizione, vive estenuato da una fatica insopportabile, da bisogno insoddisfatti.

L’umanità incompiuta è talora ribelle: cerca il colpevole della propria situazione, bestemmia Dio perché ha creato il mondo imperfetto e non mette mano all’impresa di aggiustarlo.

L’umanità incompiuta è talora presuntuosa: si dà da fare per cercare il proprio compimento, spreme la terra perché gli fornisca le risorse per diventare onnipotente, rende schiavi gli altri per farsi un trono su cui esaltarsi, sfida Dio perché lo rifiuta comeun limite intollerabile, si compiace delle sue conquiste e coltiva la certezza di raggiungere presto il proprio compimento.

L’imperfetto è il sentiero della vocazione.

L’uomo e la donna, l’umanità imperfetta abitano l’incompiuto; ma se non si lasciano deprimere dall’infelicità, se non si esasperano nella ribellione, se non vivono l’euforia della presunzione, incontrano, proprio sui sentieri dell’imperfezione la sollecitudine amorevole di Dio che li chiama a perfezione, al compimento. La vita è incompiuta perché è vocazione: non è fissata in un immobilismo senza storia, non è incasellata in un destino senza alternative.

È vocazione: il Signore manda i suoi angeli perché ciascuno viva la grazia di essere chiamato e la libertà di percorrere insieme con il Signore, per potenza di Spirito Santo, il cammino verso il compimento.

Vi esorto a comportarvi in maniera degna della chiamata che averto ricevuto, con ogni umiltà, dolcezza, e magnanimità (Ef 4,1-2).

La chiamata che i santi Papi Giovanni XXIII e Paolo VI hanno rivolto all’umanità incompiuta

I Santi Papi che sono nati nella nostra terra lombarda, Giovanni XXIII e Paolo VI sono
stati inviati da Dio come angeli per ricordare all’umanità incompiuta la vocazione al
compimento fino all’uomo perfetto, fino a raggiungere la misura della pienezza di Cristo
(Ef 4,13). La parola della Scrittura che è stata proclamata possono indicare alcuni dei sentieri sui
quali ci hanno aiutato a camminare e ci aiutano.
Radunerò le mie pecore da tutti i luoghi dove erano state disperse (Ez 34,12). … avendo cura di conservare l’unità dello Spirito per mezzo del vincolo della pace. Un solo corpo, un solo spirito come una sola è la speranza alla quale siete stati chiamati, quellavdella vostra vocazione (Ef 4,3-4).
L’opera di Dio, la vocazione che Dio ci rivolge attraverso i santi Papi è di radunare
i discepoli di Gesù perché siano un solo gregge e un solo pastore.

La dispersione, i malumori che convincono ad allontanarsi, a stare per conto proprio,
l’indifferenza verso la pecora perduta (cfr Ez 34,16), l’inerzia nell’appartenere a questa o
a quelle fazione creano dispersione, disorientamento nel popolo di Dio. Si usa come fosse una cosa da niente parlare male gli uni degli altri, dal Papa, al Parroco agli altri; si vive la
divisione tra i cristiani come un fattore storico irrimediabile; si insinuano nelle comunità
molti motivi di delusione. Che cosa fate per tenere unita la Chiesa? Che cosa fate per
rendere lieto, festoso il ritrovarsi? Che cosa fate per cercare la pecora perduta, ricondurre
quella smarrita, fasciare quella ferita, curare quella malata? A ciascuno di noi, tuttavia, è stata data la grazia secondo la misura del dono di Cristo
(Ef 4,7). Ciascuno è destinatario di un dono di grazia, tutti, ciascuno per nome, sono chiamati al
compimento.

I santi Papi, ispirando l’opera del Concilio Vaticano II hanno riproposto al mondo contemporaneo l’umanesimo cristiano, indicando in Gesù il compimento dell’essere umano nell’essere figlio di Dio. Siamo chiamati a essere testimoni che chi segue Gesù diventa una persona più completa, fino alla pienezza di Cristo. La vocazione è la parola che autorizza ad avere stima di sé, a riconoscere i propri talenti come vocazione a servire.

Che cosa avete da dire all’umanità scoraggiata, alle persone disperate, alla gente convinta che si può vivere bene anche facendo a meno di Dio, a questa generazione giovanile che rischia di non credere più che la vita sia bella, che il futuro sia desiderabile, che l’amore duri per sempre, che la pienezza della gioia sia dono sperimentabile dell’amicizia con
Gesù? Invochiamo l’intercessione dei due santi Papi Giovanni XXIII e Paolo VI perché il loro messaggio, la loro testimonianza continui a essere voce che ci chiama ad edificare la comunione nelle nostre comunità e nella Chiesa intera e quotidiano esercizio dell’umanesimo cristiano che porta a compimento la vocazione di ciascuno.

Mercoledì 20 settembre i Vescovi delle dieci diocesi lombarde, guidati dal Metropolita monsignor Mario Delpini, si recheranno a Bergamo e Brescia per incontrare e ringraziare i giornalisti, gli operatori culturali e i Giovani «Custodi della Bellezza» che in questi mesi hanno animato l’accoglienza nelle due città capitale della cultura.

Alle ore 11:30 nel nostro Santuario di Sotto il Monte concelebreranno la Santa Messa facendo memoria dei due Papi Santi Giovanni XXIII e Paolo VI, quali testimoni eloquenti di un territorio capace di rendere bella la città dell’uomo illuminata dalla fede.

Alle 15.30 si recheranno a Concesio e lì, nella casa natale di Paolo VI, incontreranno e dialogheranno con i Giovani volontari che, come «Custodi della Bellezza», in questi mesi hanno accolto e accompagnato nella scoperta delle due città gli oltre cinque milioni di visitatori.

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