Papa Giovanni XXIII: vero maestro di pace e vero operatore di pace

11 ottobre 2024, Solennità di San Giovanni XXIII

Lo scorso 11 ottobre, in occasione della festa liturgica di San Giovanni XXIII e nel 62° anniversario dell’apertura del Concilio Vaticano II, il nostro Vescovo Francesco ha presieduto la consueta solenne celebrazione a Sotto il Monte, affiancato da numerosi sacerdoti e da una rappresentanza di circa trenta sindaci. Durante l’omelia, il Vescovo ha offerto un ritratto di grande ispirazione di Papa Giovanni XXIII, definendolo vero maestro di pace e operatore di pace, e ricordando come il suo insegnamento sia ancora oggi incredibilmente attuale: «Le condizioni del mondo attuale sembrano delineare una valle oscura. Siamo chiamati a tornare al magistero di Papa Giovanni e al suo impegno per la pace».

Monsignor Francesco ha evocato due radiomessaggi storici che Papa Roncalli rivolse al mondo nel 1961 e nel 1962, durante momenti di grande tensione internazionale: «Fra le due parole guerra o pace si intrecciano le angosce e le speranze del mondo, gli affanni o la letizia della vita individuale e sociale». In particolare, ha ricordato il messaggio del 25 ottobre 1962, pronunciato in piena crisi di Cuba, quando il mondo era sull’orlo di una guerra nucleare tra Stati Uniti e Unione Sovietica: «Con la mano sulla coscienza, ascoltino il grido angoscioso che sale verso il cielo. Pace! Pace!».

Riflettendo su questi eventi, Monsignor Francesco ha invitato i fedeli a continuare a pregare per la pace, sottolineando che «la preghiera è la resistenza alla tentazione della guerra. Non dobbiamo rassegnarci all’idea che la guerra sia inevitabile. Pregare significa aprire il cuore al dono di Dio». Ha poi evidenziato come il messaggio di pace di Papa Giovanni XXIII risuoni ancora oggi nelle nostre relazioni quotidiane: «Nelle nostre fatiche quotidiane, nei rapporti familiari, sul lavoro o con i vicini, la tentazione della guerra si insinua. La preghiera rafforza la nostra resistenza».

Il Vescovo ha concluso ricordando le parole di Papa Giovanni XXIII: «La pace non sarà vera e duratura se non si baserà sulla giustizia e l’uguaglianza», esortando i fedeli a diventare "artigiani di pace", impegnati nel bene comune e nella costruzione di un mondo migliore.

Al termine della celebrazione, il nostro Rettore Monsignor Claudio Dolcini ha sottolineato l’importanza di essere concittadini di San Giovanni XXIII: «Sotto il Monte è ogni giorno un luogo di accoglienza, di pace e di speranza. Da tutto il mondo, pellegrini giungono qui per incontrare la santità del nostro amato Papa. Affidiamo a San Giovanni XXIII tutti coloro che, pur non potendo essere presenti alla celebrazione, portano a Sotto il Monte le loro preghiere, le loro sofferenze e il loro profondo desiderio di pace».

La celebrazione si è conclusa con una processione fino al Giardino della Pace, dove è stata recitata la Supplica a San Giovanni XXIII, affidando al Santo Pontefice le intenzioni di pace per il mondo.

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