Santo Natale di Cristo, Anno Domini 2021

«Dov'è colui che è nato, il re dei Giudei?
Abbiamo visto spuntare la sua stella e siamo venuti ad adorarlo»

È la domanda che i Magi, nel Vangelo di Matteo, chiedono in continuazione agli abitanti di Betlemme. Sono in cerca del messia, sono in cerca del Figlio di Dio, finalmente venuto al mondo. Questi uomini venuti da oriente, ovvero dal mondo pagano, incarnano nelle loro parole il cammino di ricerca di ogni uomo della terra e di ogni epoca della storia. Questa domanda guida la vita alla ricerca della verità, sostiene nei momenti della prova, impedisce la caduta nella routine e nel non-senso.  Questa domanda orienta anche il tempo del Natale che ogni anno ci è dato di vivere nella fede. “Dov’è il re dei Giudei?”. Carissimi, dov’è Gesù? Dov’è finito nella nostra vita? Che fine ha fatto Gesù di Nazaret, il Figlio di Dio, il Salvatore del mondo? Che delusione respiro, quanta indifferenza, quanta apparenza: i paesi e le città brillano di lucine, ma siamo indifferenti alla Luce; ce lo ricorda san Giovanni nel prologo del suo Vangelo: “Veniva nel mondo la luce vera, quella che illumina ogni uomo”.

È un Natale buio anche questo, non per la pandemia, con la quale ci siamo in qualche modo abituati a convivere, ma perché la Luce, che è Cristo, non è accolta, a vantaggio, invece, delle luci artificiali che imbellettano un po’ l’esterno, ma non cambiano nulla dentro il cuore. Non è Natale se non facciamo esperienza di Gesù, è un Natale fasullo quello che si esaurisce con i cenoni e con gli scambi dei doni, è un Natale “rubato” quello dei babbi natale. Senza Gesù Cristo non è Natale: ha ragione Papa Francesco quando dice “Non lasciamoci rubare la gioia, non lasciamoci rubare la speranza”: non lasciamoci rubare il Natale, il suo senso spirituale, il significato vero di questa festa, che è la gioia per il compimento della promessa dell’Antico Testamento. “Se non riconosciamo che Dio si è fatto uomo non possiamo veramente festeggiare e custodire nel nostro cuore il Natale, con la sua gioia grande che si irradia oltre noi stessi. Se questo fatto viene ignorato, molte cose possono funzionare anche a lungo, ma in realtà la Chiesa comincia a spegnersi a partire dal suo cuore. E finirà per essere disprezzata e calpestata dagli uomini, proprio nel momento in cui crederà di essere diventata per essi accettabile”. Sono parole di un giovane cardinale, Joseph Ratzinger, futuro Papa Benedetto XVI, nella cattedrale di Monaco di  Baviera la notte di Natale del 1978. 

“Dio è con noi” è la traduzione del nome proprio Emmanuele preannunciato dal profeta Isaia. Questo è il Natale: Dio è con noi, Dio vive accanto a noi, Dio condivide questa vita per trasfigurarla, per darle un compimento e un orizzonte di pienezza. Il grande scrittore russo Fedor Dostoevskij, scrive così: “La pace per l’uomo, la fonte della vita e la salvezza dalla disperazione per tutti gli uomini, la condizione sine qua non e la garanzia per l’intero universo si racchiudono nelle parole Il Verbo si è fatto carne, e la fede in queste parole”. Auguro a ciascuno di voi di poter fare esperienza di Gesù Cristo, che dà la vita, che riempie la vita di senso, che sostiene la nostra speranza e la nostra gioia.

Buon Natale, Don Claudio

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