Un crocifisso del Congo conservato oggi nella Casa di Papa Giovanni

Ci uniamo in preghiera al viaggio apostolico di Papa Francesco nella Repubblica Democratica del Congo e in Sud Sudan, ricordando questo prezioso crocifisso che fu donato a Papa Roncalli dal Vescovo di Mataldi nel 1961, oggi conservato nella Casa di Papa Giovanni, a Ca’ Matino.

Vescovo di Matadi
A sua Santità il Papa Giovanni XXIII
Roma, 15 novembre 1961
Via Merulana 31

Caro Santo Padre,
è con filiale pietà e prostrato ai vostri piedi che, nella mia qualità di Vescovo di Matadi, presento a Vostra Santità questo Crocifisso, testimonianza della prima evangelizzazione della nostra popolazione indigena, già nel XVI secolo.

Per questa cristianità, e specialmente per tutti i miei preti, religiosi e religiose, per i miei seminaristi, per utti i miei apostoli laici, devoti alla causa della nostra Madre la Santa Chiesa, imploro la Benedizione Apostolica e oso domandare della Vostra Santità una firma autografa, que io potrò mostrare loro a testimonianza del Vostro affetto così paterno.

È con un rispetto filiale che io resto
della Vostra Santità
l'umile servitore in Gesù Cristo.
Alfonso Maria Van den Bosch
Vescovo di Matadi, Repubblica del Congo

Note storiche
Crocifisso del XVI secolo

Questo crocifisso è stato trovato in un villaggio, vicino alla missione cattolica di Kimpangu, non lontanto dalla frontiera con l'Angola.

Nel cimitero di Banza Mbata Kia Madiadia, a circa quattro ore della missione di Kimpangu, è stato sepolto il reverendo Padre Joris Van Gheel, ucciso per mano degli indigeni. Sappiamo che il padre Joris è morto nel 1562 e sepolto nel cimitero di Banza Mbata.

Dalle ricerche fatte in questo cimitero, si sono trovati diversi antichi crocifissi, in gran parte consumati dalle sostanze del terreno. La maggior parte di questi crocifissi presentano le medesime forme di questo crocifisso. Il Cristo è di fabbricazione indigena. Molti crocifissi avevano la medesima piccola nicchia con la Vergine Maria e una testa stilizzata, sostituendo il tradizionale cranio. Questi pezzi sono stati copiati da dei modelli europei.

Questo cimitero data del XVI secolo e nelle tombe sono stati trovati dei resti di croce identici. Il legno è stato eroso dalle sostanze della terra, ma i pezzi in rame, sebbene non più lucidi e in parte consumati, erano identici a quelli che questo crocifisso presenta. Si può dunque dedurre che questo crocifisso, ritrovato presso gli indici di questa zona, data del medesimo tempo di quelli trovati nelle tombe, ovvero del XVI  secolo.

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